Sabato 10 settembre 2022 ore 21:00
Museo del Saxofono

Maurizio Giammarco (saxophones)
Luca Mannutza (piano)
Francesco Puglisi (double bass)
Marcello Di Leonardo (drums)

Questo concerto celebra il ritorno di un quartetto che fu a lungo il gruppo stabile di Maurizio Giammarco nel primo decennio del nuovo secolo. Parliamo di quattro musicisti che si conoscono perfettamente e hanno collaborato insieme anche in una miriade di altre occasioni. La formula del quartetto acustico ricorre ciclicamente nella carriera del saxofonista, come si evince dalle molte esperienze passate con i pianisti americani Phil Markowitz e Art lande, o con l’Heart Quartet, fino al CD  registrato dal vivo con Bill Stewart, Salvatore Bonafede e Paolino Dalla Porta.
Il gruppo proporrà brani originali di Maurizio Giammarco ma la “classicità” dell’ensemble offrirà soprattutto l’occasione per ripescare alcune perle rare del repertorio più esoterico del Jazz, del quale tutti e quattro i musicisti sono appassionati conoscitori.

Maurizio Giammarco

Come attesta anche la Biographical Encyclopedia of Jazz di L.Feather & I.Gitler, il saxofonista e compositore Maurizio Giammarco è emerso sulla scena jazzistica romana dei primi anni ’70 come figura di primo piano. E’ stato leader di molti gruppi, fra cui gli storici Lingomania (gruppo di punta degli anni ’80), e la Parco Della Musica Jazz Orchestra (PMJO), big band dell’Auditorium di Roma da lui diretta fra il 2005 e il 2010 in oltre cento concerti con ospiti nazionali e internazionali. Profondo conoscitore di tutto il jazz storico, e forte di una vasta esperienza anche in altri ambiti musicali (dal pop alla contemporanea), Giammarco ha sviluppato una sua identità stilistica e compositiva in cui converge il suo poliedrico vissuto musicale. Collaborazioni di spicco lo hanno visto accanto a Chet Baker, Lester Bowie, Dave Liebman, Phil Markowitz, Miroslav Vitous, Peter Erskine e tantissime altre stars internazionali, oltre a quasi tutti i più importanti musicisti italiani.
Apprezzato freelancer anche in  registrazioni e tournee di musica pop, ha composto e arrangiato musica per teatro, danza, cinema, Cd roms, orchestra sinfonica e orchestra d’archi. E’ autore di una monografia su Sonny Rollins (1996) e un libro di sue composizioni e trascrizioni è uscito per la Carish (2012). Ha diretto la rassegna Termoli Jazz Podium dal 2000 al 2006. E’ presente in oltre cento registrazioni discografiche e insegna attualmente presso la Siena Jazz University e la Saint Louis School of Music di Roma.

Luca Mannutza
Suona il piano dall’età di quattro anni, poi dal ’74 privatamente, e dal ’79 frequenta il Conservatorio “G.P.da Palestrina” di Cagliari dove si diploma a diciotto anni. All’inizio degli anni ’90, dopo aver maturato esperienze musicali di vario tipo, dà inizio a una crescente attività nel campo del jazz, prima col saxofonista argentino Hector Costita e poi col trombettista newyorkese Andy Gravish. Dal ’93 si esibisce a fianco di alcuni importanti jazzisti come Paolo Fresu, Emanuele Cisi, Maurizio Giammarco, Bebo Ferra, Francesco Sotgiu, Steve Grossman, fino a decidere, nel ’99, di stabilirsi a Roma. Da allora Luca è uno dei pianisti più richiesti sulla scena e innumerevoli sono le sue collaborazioni: con Susanna Stivali (Barga Jazz, Viva il jazz, Festival Jazz di Malta), col quartetto gospel “Vocintransito”, con Max Ionata (concorso Tramplin Jazz di Avignone), con Jeremy Pelt. Nel giugno 2002 vince il Premio Massimo Urbani e partecipa al III° Concorso Internazionale di piano jazz Martial Solal a Parigi. Dal gennaio 2003 insegna piano jazz al Seminario Invernale di Nuoro e successivamente al Conservatorio di Cagliari. E’ attualmente membro degli High Five (Bosso-Scannapieco 5tt), del Roberto Gatto 4tt, delle Trombe del Re (Boltro-Bosso 5tt), del Fabrizio Bosso 4tt, Ada Montellanico 4tt e Max Ionata 4tt.

Francesco Puglisi (Roma)
Francesco è il re dei “sideman” italiani avendo praticamente suonato con qualsiasi musicista importante del jazz nostrano. Suona il Basso elettrico dall’età di undici anni e il contrabasso dall’età di 15. Qui di seguito si citano solo le principali collaborazioni con musicisti stranieri: Chet Baker, Kenny Clark, Gary Bartz, Sonny Fortune, Bob Mintzer, Ronnie Cuber, Kay Winding, Lee Konitz, George Garzone, Benny Golson, Bob Sheppard, Joe Faddis, Mose Alison, Steve Grossman, Rick Margitza, Dave Binney, Alex Sipiagin, Bob Bonisolo, Bob Franceschini, Randy Breker, Donny Mc Caslin, Anita O’ Day, Carl Anderson, Vanessa Rubin, Astrud Gilberto, Chaka Khan, Sara Jane Morris, Joe Diorio, Toninho Horta, Bruce Forman, Sangoma Everett, Bobby Durham, Miles Griffit, Jeremy Pelt, Tollak, Tuck & Patty, Mike Melillo, Michael Brecker, Dick Halligan, Andy Gravish, Don Menza, Tommy Campbell, Cassandra Wilson, Jack Walrath, Kirk Lightsey, Alain Jeanmarie, Elisabeth Kontomanou, Frank Gambale, Michel Graillier, Roben Ford.

Marcello Di Leonardo (Pescara, 1969)
Intraprende all’età di dodici anni gli studi musicali presso alcune scuole private e il conservatorio, frequentando più tardi diversi seminari di perfezionamento (Siena, Ravenna). Nel ’92 si trasferisce a Roma dove nascono le prime importanti esperienze professionali con i migliori musicisti della capitale. Decisivo è l’incontro con Maria Pia De Vito nel ’95; con lei incide due dischi ed è presente nei maggiori festival italiani insieme a Danilo Rea, Rita Marcotulli ed Enzo Pietropaoli. Quest’ultimo è il tramite per due grandi collaborazioni: quelle con Battista Lena ed Enrico Pieranunzi. Col primo, dal 1996 ad oggi, matura un sodalizio che lo coinvolge in grandi progetti come Banda Sonora, Mille Corde e I Cosmonauti Russi, con la partecipazione di importanti solisti quali Enrico Rava, Paolo Fresu, Gianni Coscia e Gabriele Mirabassi ed esibizioni in Francia, Germania e Cina.  Sempre con Lena partecipa alla realizzazione di diverse colonne sonore (Ovo Sodo, L’Albero Delle Pere, Domani, Una Questione Di Cuore). Nel 2000 è la volta del trio di Enrico Pieranunzi, col quale ha l’opportunità di suonare in diverse occasioni insieme al grande contrabbassista Marc Johnson. Nello stesso anno incide per la Red Records il primo disco di Fabrizio Bosso. Segue un periodo d’intensa attività col quartetto di Rosario Giuliani (North Sea Jazz Festival, Jazz in Marciac, London Jazz Festival, Jazz Italiano a New York), e col quartetto di Stefano Di Battista (presenza stabile nella trasmissione Il Senso Della Vita di Paolo Bonolis) e Nicky Nicolai. Altre importanti collaborazioni avvengono con Jon Faddis, Joe Locke, Philip Catherine, Benny Golson, Robin Eubanks, Bob Mintzer (Jazz e Image ’02), Maurizio Giammarco, Ivan Lins (Umbria Jazz ’04)