Il CMelody Selmer Model 22 del più importante artista americano degli anni ’20: Rudy Wiedoeft. Un esemplare unico esposto dal 7 settembre al Museo del Saxofono di Maccarese

Prosegue la rubrica dedicata alla presentazione di alcuni tra gli strumenti più rari del Museo del Saxofono che aprirà i battenti il 7 settembre 2019 a Fiumicino: il primo museo al mondo dedicato a questo strumento emblematico. Anche stavolta presentiamo uno strumento di ragguardevole interesse storico-collezionistico, si tratta di un esemplare unico di sax in Do matricola n. 3294, prodotto nel 1922 dalla mitica fabbrica francese Selmer, appartenuto a Rudy Wiedoeft, il più importante artista americano degli anni ‘20. Il corpo e le chiavi dello strumento sono placcate in oro e la campana presenta un’incisione floreale molto elaborata nella quale sono riportate anche le iniziali “RW”.
I saxofoni in Do facevano parte del brevetto originale depositato da Adolphe Sax a Parigi il 22 giugno 1846. Il CMelody, molto in auge fino agli anni ‘30, ha contribuito più di ogni altro modello al successo dello strumento, soprattutto perché permetteva ai musicisti di suonare le parti degli strumenti in Do, come il pianoforte, senza dover “trasportare” la tonalità. Inoltre, tutte le fabbriche dell’epoca pubblicizzavano il saxofono come lo strumento musicale più facile da apprendere e le varie pubblicità affermavano: “Basta la prima nota del saxofono per dar via a una festa!” oppure “Il sax non interferisce con il tuo lavoro normale”. E ancora: “Con il sax tanti soldi e un barile di divertimento!”. Rudy (Rudolph Cornelius) Wiedoeft nasce a Detroit il 3 gennaio del 1893. Figlio di immigrati tedeschi, inizia a suonare con l’orchestra di famiglia usando prima il violino e poi il clarinetto. A metà degli anni ‘10 si trasferisce a New York City e inizia a suonare il saxofono che, all’epoca, è considerato ancora uno strumento abbastanza insolito. Rudy realizza oltre 300 incisioni discografiche, la maggior parte delle quali proprio con questo strumento. Per l’epoca si tratta di una mole impressionante di registrazioni e, tra l’altro, per numerose case discografiche differenti.
È stato enormemente apprezzato anche come autore di una lunga serie di brani di grandissimo successo. Il suo brano più famoso, “Saxophobia”, è del 1918 ed è tutt’oggi ancora pubblicato tanto da rappresentare il più grande successo editoriale di musica per saxofono di tutti i tempi.
Ai nostri giorni non è facile comprendere pienamente quanto sia stata popolare e importante la sua figura. Egli ha incarnato l’essenza del saxofono ed è da elogiare, non solo per il suo incredibile virtuosismo ma, soprattutto, per esser stato l’artefice della nascita della “Saxophone Craze”, la saxofonomania esplosa negli Usa nel 2° decennio del Novecento.
Rudy Wiedoeft incontrò Henry Selmer, il fondatore della casa costruttrice parigina, nel 1925, durante uno dei suoi tour europei e immediatamente divennero amici intimi. Rudy provò e selezionò molti dei modelli della Selmer e tra questi scelse il CMelody Model 22 matricola n. 3294 come il suo saxofono preferito. Nell’edizione del 1° maggio 1926 della rivista “Metronome Magazine” viene pubblicato un annuncio della Selmer che mostra Rudy Wiedoeft intento ad acquistare proprio questo saxofono CMelody Model 22 con placcatura in oro e incisioni speciali. Nella foto vengono evidenziati sia l’assegno firmato da Rudy che la fattura nella quale è indicato il numero di matricola dello strumento.